mercoledì 22 febbraio 2012

LE VOSTRE VOCI, AMICI MIEI



La casa si è chiusa.
Ma anche la luce. Era tenue ormai. Si vedeva poco e ogni tanto.
C'era ancora qualche voce. Ehm... beh... qualche vocina...
Qualche squillo di telefono. Ops...Squillini...

Anche la casa parlava storta. Con quelle mattonelle del giardino tutte squinternate.

Con le piante troppo alte. Cavolo....da potare. Alcune morte o cadute. I sentieri... inesistenti ormai.
Pezzi di intonaco dappertutto.
Insomma. Un tonfo dopo l'altro...
Luci che saltavano.
Allagamenti improvvisi.
Perdite di gas... Aiutoooo.



Però però però.
La tua casina sbilenca c'era.
Ce l'hai fatta, l'hai tenuta in piedi fino all'ultimo, mammina.
E c'era un bel caldino dentro.
C'erano le tue canzoncine.
C'era il richiamo.

https://www.facebook.com/video/video.php?v=388022364548

Venite quiiiii. Venite quiiiii...
Io vi voglio benisssimissimsisisssssimissssssssssssimo.
Anche se ormai i denti che ti erano caduti erano due (che fastidio...).
Anche se eri su una sedia a rotelle.
E ci stringevi la mano, per poi stancarti subito.



E poi è arrivato il 9 febbraio.
Là nella tua stanzina eri tutta fredda. Ghiacciata ghiacciata. Ma mi sembravi uguale a prima.
Come eri serena. Compita.
Non mi sono spaventata nel non vederti muovere più niente.
No!
Non mi parlavi più da tempo... E allo stesso modo te ne stavi zitta. Come prima.



Mammina mia. Ora però sta succedendo qualcosa.
I giorni passano e nella mia testa continuano a entrare pensieri, ricordi. Pensieri e ricordi.
E diventi grande dentro di me.
Quanto sei importante... Il mio appoggio. La mia isola felice. Lo eri e lo sei stata per molto tempo.
Poi gli anni ti hanno piano piano portata via da me.
Ma perché? E' la vita? Qualcosa non mi quadra.

E il tuo funerale?
Che giornata strana... Bellissima... Surreale...
Tu eri ormai al cimitero.
E noi a scaldare la tua casa.
Ma sapessi che gioia rivedere tutti.
Gli amici di sempre. A ridere e scherzare...
Quelli che ti vogliono bene.
Persone che hanno vissuto la mia infanzia, il mio crescere.
E tu mammina?
Erano tutti lì per te. Per noi.
Per l'ultima volta?

Quelle voci antiche... Gioia per le mie orecchie tristi.
Quelle telefonate. Di quelli che avevano qualcosa da dirmi.

Che ai tempi avevano tenuto aperta "la casa".
Che avevano parlato anche con te, mammina.

Che sono la mia storia.
La nostra storia.

Ora però qualcosa si delinea nella mia testa.
Un pensiero.... Una sensazione. Mi sembra di comprendere, di sciogliere un mistero lungo 30 e passa anni.
E' sempre più forte. Entra dentro di me con prepotenza e gran rumore.
Beng, sbedebeng!!
Mamma, tutti questi ricordi improvvisi mi dicono, mi urlano che dopo di te, dopo che mi sono sposata e sono uscita di casa, l'Anna Scolari non c'è più stata.
Uscita da quella casa, dalla nostra bella dolce casina, mamma... Io ho smesso di respirare. Di essere me stessa.
Ma??????

Io ho smesso di essere la tua bambina e con quello ho perso identità.
Quella Annina dolce, che volevi tu. Che voleva la tua mano. Che era felice se tu eri in casa.
A cui bastavi. E che non aveva più bisogno di altro.

E da allora sino ad ora ("allora-ora") io lo so che cosa ho fatto.
Ho recitato.
Sono entrata in un ruolo. Ho fatto l'attrice.

E' stato difficile, mammina.
Ma mi domando, perché?????
Non ero capace di andare con le me gambe. Forse.

Va bene.
Ne prendo atto.
Non soffro. Ormai mi sono abituata a star senza di te.
Però mi coccolo nel ricordo.
Che più che di fatti, è di sensazioni.
Di quella serenità. Di quello stare bene.
Di sapere di averti vicino, ma soprattutto che averti era un'esplosione di pace.
E vorrei ritrovarmi.
Riprendermi per mano. Con la tua mano.

Ciao mammina.
Guardami da lassù per favore.

Io qui faccio del mio meglio per sopravvivere. Per sopravviverti.
Ehi, ehi, ehi... Non ci sono tragedie.
Prendo solo coscienza di uno stato di fatto.
Irreversibile.

E ancora come un flash, a tamburo mi ritornano quelle voci.
Sono state loro a farmi rientrare in quella mia testa di bambina.
A risvegliarmi tutto questo.

Le vostre voci, amici miei...
Ancora, ancora...
Dai....
Ad honrem:

La vispa Teresa

Un giorno Teresa
Avea tra l'erbetta
Al volo sorpresa
Gentil farfalletta.

E tutta giuliva
Stringendola viva
Gridava a distesa
"L'ho presa, l'ho presa".

"Tu sì mi fai male
Stringendomi l'ale.
Deh, lasciami. Anch'io
Son figlia di Dio".

Confusa e pentita
Teresa arrossì.
Dischiuse le dita
E quella fuggì. (bye, bye).


                                                                    Ciao mamma!


domenica 5 febbraio 2012

MA TU CI CREDI? Una faccia, due tette, un culetto. Un corpo. E un'anima!


Ma sì. E' sempre tutto bello.
Ma veramente!
Perché quegli occhi ce l'hanno sempre quel sorriso! Che viene da dentro.
Un fiore appena spuntato,

la neve che imbianca il panorama, l'amica che ti vuole bene e si occupa di te. L'aria fresca che ti senti sul viso, i bei respiri profondi riconoscenti alla vita.
Ma anche altro e altro e altro. Molto altro!
Eppure Jolie Janet continua a sentire quel peso.
Come una morsa, una stretta al cuore, un peso sullo sterno che sale piano paio fino ad arrivare in gola.
Non riesce a smorzare la sua gioia. Quella di prima, quella che ha sempre stampata sul viso. Come se fosse una foto bloccata. Che non si può ritoccare.
Eppure gli angoli della bocca piano piano cambiano direzione.
L'occhio rimane felice, ma si sbarra... Cosa vede? Con NON vede?


Le gambe si fermano.
Spunta un punto di domanda sulla sua testa. Visibile. Fluorescente! Tic, tac. Tic, tac. Si accende e si spegne. Come quelle insegne per strada.


Jolie Janet lo sa, che è normale. Che può succedere.

Che bisogna volersi bene e donarsi agli altri.

Che la vita è poca roba, ma un dono irrinunciabile.

Guarda in alto. Perché siete tutti lassù?

Guarda dritta, davanti a sé. Perché non vi voglio più?

Guarda accanto a sè. Si attacca alla sua mano. Forte e salda.

"Tienimi, per favore"
"Ma certo amore. Ma certo"...

Ma certo amore, ma certo?
Ma certo amore, ma certo?
.........
Ma certo amore, ma certo!
Hahahahahaha... Certo!

Ehi, guardala laggiù Janet Jolie...
E' scappata e corre e salta di gioia. Raccoglie fiorellini e acchiappa le farfalle.
E ride, a crepapelle!!!