mercoledì 26 ottobre 2011

IL TROMBISMO, ossia scopare, scopare, scopare, fare sesso

Scopare.
Scopare, scopare, scopare e scopare. Fare sesso..
Avere quel momento (lungo o breve) di godimento.
Non capisco.
Cambiamo parola: fare l'amore. Ohhh... Ecco che ci si rilassa. Il termine ispira più dolcezza e più naturalezza.
Gli innamorati di Peynet.
Loro fanno l'amore. Si uniscono in un turbinio di emozioni fisiche, il cui scopo dovrebbe essere la procreazione. Ma lasciamolo da parte questo argomento. A livello conscio unirsi fisicamente non viene più associato al fatto di fare figli.

Ma il mio stupore di oggi, il mio essere qui davanti a voi a bocca aperta e occhi spalancati è perché mai come oggi non faccio altro che leggere sul giornale di questi atti sessuali fini a se stessi. Senza dubbio sono molto messi in risalto dal fortissimo supporto mediatico che abbiamo oggi. Ecco perché li noto così tanto.


Ma il fatto è che leggo quasi sempre di situazioni in cui ci sono uomini che vengono beccati a scopare.
A scopare.
Scopare, scopare, scopare e scopare. Fare sesso.

Non per ultimo proprio oggi di nuovo quel Dominique Strauss-Kahn.
Ritorna alla ribalta perché.... non si capisce cosa abbia fatto.
Escort, puttane, chiamate di qui, fatte volare di là (in aereo). Il tutto sempre per questo: 
Scopare.
Scopare, scopare, scopare e scopare. Fare sesso.

Ma è come se io tutte le volte che viaggiassi, volessi arrivare in albergo e trovare un uomo che mi aspetta per soddisfarmi sessualmente.
Mi vedo.
Entro appoggio la borsa e....

Brim, bram, brum, zic e zac.
Ohhhhhhhh.
Attimo di relax con il boy.
Che nel frattempo sta forse organizzandosi l'agenda.
Per poi salutarmi (anche con un bacino), ringraziarmi (si spera) dei soldi ricevuti e salutarmi (bye, bye lady...).
????
Giusto?
Così io poi mi faccio una bella doccia e mi preparo per la conferenza o per l'appuntamento con Mr. L'Uno o Mr. L'altro.

Bella soddisfatta, elegante, taccata, bodyata che me ne esco come fosse niente.

Naaaaaaaaa....
Non mi ci vedo...

Eppure loro fanno così.

Lo fanno. Lo fanno. Ma pensiamoci. Perché per saperlo, lo sappiamo. Da che mondo è mondo, il bruto è sempre nascosto dietro l'angolo. Il bruto nel senso dell'uomo assetato di sesso....
Ma facciamoci caso. Loro (gli uomini) hanno questa smania di godere.
Non sono in grado di tenersi quell'affare lì dentro i pantaloni.
Zam.. Ogni due per tre scappa fuori.
E forse gli scappa anche fuori senza che neppure lo facciano apposta. Potrebbe forse anche muoversi autonomamente il signor... pisello...


Le ragioni sono tantissime e non è compito mio elencarle proprio qui. E per ora poco mi interessa.
Mi fa specie invece questo continuo e continuo e inarrestabile ripresentarsi di questi uomini trombanti a tutti i costi. In ogni luogo e senza alcuna remora.

Oggi è stato il turno di quel Kahn.
Ma, vi chiedo, è proprio una necessità così IMPELLENTE???

Peeee perepeeeee pereppereppepè (suono della "tromba"!)


mercoledì 19 ottobre 2011

LA PAZZIA



Mi rendo conto.
Che la vita possa essere difficile. A volte mille problemi si accalcano nella testa.
Il lavoro: Aiuto, ce la farò?

I figli: Caspita la mia Ginetta è triste. Uff… Come aiutarla? E l’altra mia Cucciolina ha un’allergia. Ma a cosa??
L’amore: Che fa? Non mi capisce. Siamo diversi e bla bla bla…
La mamma, la casa. I fratelli. La macchina. I soldi, le bollette…
La vita………. Gli anni!

Ci si muove frettolosi e con questa accozzaglia di preoccupazioni dentro la testolina.

Poi a un certo punto succede qualcosa.
O perlomeno succede a me. Sì proprio A ME!

Cammino. A testa china. Con il nuvolone helphelphelp sulla testa. Mumble mumble…
Poi mi fermo. Mi allungo come a volermi stirare.
Muovo il collo a destra e a sinistra.
Il mio sguardo vola in alto.
E…
ECCOCI QUA!!
Zam: improvvisamente scoppio in una fragorosa risata.


Che dirvi? Tutto il Problemone non solo cambia di prospettiva, ma diventa persin ridicolo. Perde la parte pesante. Si alleggerisce.
Della serie: Ma come? Io ho tutti questi problemi? Ma è incredibile? Hahahaha. Mi manca solo che mi capiti anche questo o quello.
E via così. E tutto si colora di nuovo. Perde quel grigino insulso.
Ma non è incredibile?

E poi riprendo la mia camminata.
Ma prima di iniziarla, mi faccio un piccolo saltello di gioia. OPLA’.


Tutto qui.
Non so perché, ma in questi giorni lo sto notando di più… Ne ho dedotto che logicamente credo di essere molto fortunata ad avere questa reazione nei confronti dei problemi.
Però mi è sorto un piccolo dubbio.

Non è che il tutto rientri in un discorso di PAZZIA?
Non patologica, ma della serie.
Insomma: lo “scoppiare a ridere” (e in questo caso per strada e senza un reale motivo…) non è tipico dei matti???

Credo proprio di sì.

Forse si può fare un distinguo. I fuori di testa sani e quelli malati.
Spero di appartenere alla prima categoria.

Ma anche se fossi nella seconda… Che dirvi???

Viva la pazzia!!

Hahahahahahaha (con saltellino annesso….)


lunedì 17 ottobre 2011

SALLYANNA





DICE TUTTO LUI!!!
"Perché la vita è un brivido che vola via 
E' tutto un equilibrio sopra la follia.... "

(Sally ha sofferto, ma anche se fuori piove, sente un BEL RUMORE!
Sally cammina per strada LEGGERA. Perché forse alla fine ci si deve sempre sentire un po' male.
Ma per poco... Fa parte della vita e se lo capisci.........Riesci a sentire un bel rumore. Anche se fuori piove... E riesci a vivere davvero ogni momento..... con ogni suo turbamento....)
(La la la la lalla la.... Tralallalà......)



(......da daba dan....)
(....da dabadaba dan....)
(....da dabadan....)




Sally cammina per la strada senza nemmeno.... 
....guardare per terra 
Sally è una donna che non ha più voglia 
....di fare la guerra
Sally ha patito troppo 
Sally ha già visto che cosa.... 
ti può crollare addosso
Sally è già stata punita...





Per ogni sua distrazione o debolezza... 
Per ogni candida carezza... 
Data per non sentire l'amarezza...


(....da daba dan...)


Senti che fuori piove 
Senti che bel rumore...

Sally cammina per la strada sicura 
Senza pensare a niente
....Ormai guarda la gente 
Con aria indifferente... 
....Sono lontani quei momenti... 
Quando uno sguardo provocava turbamenti.. 
Quando la vita era più facile... 
E si potevano mangiare anche le fragole.... 

Perché la vita è un brivido che vola via 

E' tutto un equilibrio sopra la follia.... 
..........sopra la follia! 


(......da daba dan....)

Senti che fuori piove 
Senti che bel rumore... 

Ma forse Sally è proprio questo il senso... il senso...  il senso...
del tuo vagare... 
Forse davvero ci si deve sentire.... 
Alla fine....un po' male.... 

Forse alla fine di questa triste storia 
Qualcuno troverà il coraggio 
Per affrontare i sensi di colpa... 
E cancellarli da questo viaggio.... 
Per vivere davvero ogni momento..... 
Con ogni suo turbamento.... 
E come se fosse l'ultimo! 


(......da daba dan....)

(....da dabadaba dan....)

Sally cammina per la strada...leggera... 









Ormai è sera... 
Si accendono le luci dei lampioni... 
Tutta la gente corre a casa davanti alle televisioni... 


E un pensiero le passa per la testa 
Forse la vita non è stata tutta persa... 
Forse qualcosa s'è salvato... 
Forse davvero!...non è stato poi tutto sbagliato.


Forse era giusto così!?!.... 
Sìììììììì
Forse ma forse ma si....


(......da daba dan....)



Cosa vuoi che ti dica io? 
Senti che bel rumore... 

Ma sì... Anche io scriverò qualcosa su Steve Jobs.


POCHEPAROLEPOCHEPAROLEPOCHEPAROLEPOCHEPAROLEPOCHEPAROLEPOCHEPAROLEPOCHEPAROLEPOCHEPAROLEPOCHEPAROLEPOCHEPAROLEPOCHEPAROLEPOCHEPAROLE
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Anche un genio può morire.
E lasciare una mela dietro di sé.
Un mela oltre a tutto MORSICATA.

Ma questa mela?
Adamo ed Eva
Newton
La strega di Biancaneve.










Penso che mi comprerò una mela.
La morsicherò e poi si vedrà.



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CIAOCIAOCIAOCIAOCIAOCIAOCIAOCIAOCIAOCIAOCIAOCIAOCIAOCIAOCIAOCIAOCIAOCIAOCIAOCIAOCIAOCIAOCIAOCIAOCIAOCIAOCIAOCIAOCIAOCIAOCIAOCIAO

lunedì 10 ottobre 2011

UNA SEDIA – HAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!



Jolie Janet guarda un posto vuoto.
Una seggiolina modesta, bellina, dove per qualche mese si era seduto lui.
Sì Lui.
Un lui arrivato per caso.
Che prepotentemente aveva attirato la sua attenzione.

Lo aveva fatto per tutto il primo mese.
Ed era rimasto fisso in quel posto.
Con carta e penna. Con il cuore in mano.
Con passione e fissandola negli occhi.
Un miracolo, forse.
Una bella sensazione.
Una bellissima voce.
Riusciva a trasformare tutto in magia.
Bello!

Poi una mattina non è venuto.
Ma….

Dove era? Dove era???

Eccolo, eccolo…. Era tornato.
Ma era diverso. Distratto.

Ma va… Ma che dici? Non è cambiato niente.
Sono sempre qui. Forse sei tu che non  mi vedi.

Passava il tempo e sempre la stessa solfa.

Ci sonoooooo. E non c’era.
Ma non c’era più neppure la magia.

Fino a non comparire più.
Ma che strano.
Dove sarà?

No. No. Ferma. E’ qui. E’ tornato in questo momento… All’improvviso.
Voglio prenderti la mano, amore.

La mano? Amore??? Ma cosa dici? Io non ci sono più.
Mentre eri via mi sono allontanata.
Non pensavo tu potessi tornare..
Ma….. Perché sei sparito?

Io sparito??? Ma non è vero. Son sempre quiiiiiii!

E pufffff….. Via tutto.
Anche la sedia.

E Jolie Janet si sveglia.
Omamma… Era un sogno. Un sognetto ansioso. Prima bello e poi brutto brutto
Strano però. Nell’aria c’è il suo profumo…



sabato 8 ottobre 2011

LA FINE DELLA FESTA


Jolie Janet oggi ha una strana sensazione.
Che la irrita. Lei sempre allegra, lei la wonder woman. Lei che ha sempre avuto la gioia di vivere.
Oggi Jolie Janet ha la malinconia.
E’ la prima volta che l’autunno le fa provare questa sensazione.
In genere le ha sempre dato un senso di pace. Di tranquillità. Di quella quiete dopo la tempesta.
Il Caos

La sensazione della fine della baldoria. Che poi è la fine dell’estate, dove tutti erano in giro e parlavano e danzavano e urlavano e si muovevano. Senza sosta.
Un po’ tipo “la festa è finita”, quando trovi in giro piatti e bicchieri per terra e disordine sui tavoli. Avanzi di torta e vino rovesciato.
Con il vento come unico accenno di vita, perchè muove la tovaglia e fa volare quel cappellino di carta abbandonato insieme alla trombetta di cartone.
Dove tutto è abbandonato e dove si sentono ancora nell’aria le risate, la musica. Il bailamme inutile, ma che fa parte della vita.
E si è lì. In piedi a osservare. Ma sorridenti, perché è stato bello. Magnifico, divertente e……. per fortuna finito.
Questo era l’autunno, l’inizio dell’autunno, per Janet Jolie.
In questo periodo aveva sempre avuto la sensazione di avere finalmente tempo per pensare. Tempo per raccogliersi e stare con se stessa. Tempo di volare con la fantasia. Di ricordare i baci ricevuti e quelli non dati.
Di immaginarsi la più bella del reame e “pindaricarsi” in fantasie estasianti.
E  continuare quel sorriso, Anzi… ridere da sola. “Senza doverne di niente a qualcuno” (licenza ndr).
Un periodo dove esprimere il proprio trallallare, la propria leggerezza. Quella che salva, perché permette di vivere la vita al di fuori della realtà. Beh.. che certo a volte può far tanto male
 
Insomma… Anche oggi Jolie Janet è lì.
Osserva questi tavoli…
Rimira quel foglietto stropicciato con un numero di telefono...
Raccoglie la prima foglia caduta sui piedi.
Che bellina…
Guarda in alto.
E’ vero, anche gli alberi si assopiscono in qualche modo.
Tacciono!
La voglia c’è. Inizia a danzare in mezzo alle sedie vuote. La sua è sempre stata una musica inebriante. E il pubblico era il migliore mai visto: i signor nessuno. Hehehehehe: il pubblico che non c’era. Ma che era lei.



Le prime note…
La la laaaaa, trallà, trallà. Blin blen blan pum pum…
Occhi chiusi. Movimenti dolci. Aggraziati.
Che meraviglia…

Anche il cuore si riposa un po’.
Il battito rallenta e il respiro… Più profondo.

E poi uno stop.
E il desiderio di riprendere la danza.
Ma le gambe che non si muovono.

Jolie Janet quest’anno è diversa. Ha lo sguardo fisso.
Fisso in un punto. Un punto vuoto.

Perché aveva la malinconia?

Non era pronta per stare con se stessa.
Era meglio il caos, la distrazione.

Jolie Janet cosa c’è?

“C’è che non ci sei più. Ti sto cercando. Da anni. Poi penso di averti trovato e improvvisamente sparisci. E mi guardo intorno. Tante facce che mi osservano. Gente che mi tende la mano. E ti cerco. Ti cerco… Ma tu non ci sei… Sono io che ti chiedo Cosa c’è? Perché?”

E fatti trovare, pirlone! Dai, che danziamo insieme.......
Balliamo il twist.... Geghegeghegeghegè...

domenica 2 ottobre 2011

HEI DICO A TE! GUARDATI ALLO SPECCHIO. E' ORA


I giorni passavano sempre più in fretta.
E Jolie Janet aveva sempre troppo da fare per accorgersene.

Una vita di routine piena di fatti e di parole.
Che roteavano nell'aria e diventavano pensieri. Beh... per fortuna.
A volte profondi. Su cui meditare.
A volte sciocchi su cui scherzare. E ridere tanto.
A volte cattivi. Pregni di debolezze.
A volte propositivi. Per crescere. 

Ma Jolie Janet oggi aveva incontrato sua madre.
Invalida, senza sostanza.
Aveva visto suo padre che la guardava sghignazzando con tenerezza da lassù. Protettivo.
Ma aveva parlato anche con le sue figlie. Grandi. Grandissime. Quasi mamme a loro volta.

Vuoi dire che... Non mi sono accorta del passar del tempo? 

Era ora di guardarsi allo specchio.

Ma sì.
Ora lo trovo.

Ecco. Eccoti Jolie Janet. Oh oh.. Sì. Sei sempre tu.
Ti riconosci?

No.
Non sono io questa qui.
Io oggi dovrei essere diversa.
Perché non ho raccolto. Ma dove è finita la mia semina?

E perché mi vedo giovane, quando non lo sono più?

Jolie Janet... Cara... La vita è un mistero. Un preziosissimo mistero.
Senza logica, senza senso. Mangiare, dormire, procreare.

Tutto il resto?

Una fantasia.

Dai tesorina.
Liberati dei tuoi freni, prima che sia troppo tardi.

Corri nel vento. Ce la puoi fare!