A Milano non c’è più la nebbia. Davvero. Quella coltre
grigio bianca che fa sparire tutto. No, non c’è più.
Eppure l’altra mattina mi è sembrato di vederla. C’era il
sole, è vero. Ma opaco. E anche qualche nuvola. Opaca pure lei. E nonostante questo
però c’era aria di nebbia. Una giornata strana, con una Milano al rallenty. Con
le macchine che andavano più lente, come i passanti. Un ritmo apatico, come se
tutto si stesse fermando.
Qualcuno aveva anche tolto i colori. Non li vedevo più. E quel
caldo freddo, pesante. Appiccicoso…
“E’ ora!” e scendiamo.
Un viaggio breve senza vedere niente e osservando tutto.
“Guarda quanta gente, quanti ragazzi! Sì, quella è casa
loro”.
Saliamo.
Tanti baci e tante carezze. Abbracci dolci. Parole ed
emozioni. Sospese per aria. Gente che arriva, che se ne va. Fiori, tanti fiori. Anche
loro grigi, purtroppo.
Un giornale è piegato su un divano. La pagina è sgualcita,
letta e riletta. Parla dell’incidente. Passa di mano in mano. Di sguardo in
sguardo. Da lacrima a lacrima.
Qualche sorriso, perchè ci si vuole bene.
Poi succede! In quell’atmosfera scolorita, come indebolita,
appare l’unico colore. Ha quattro zampe ed è tutta d’oro. Risplende. Non sta
ferma un istante. Annusa e saluta tutti. Sale e scende le scale.
Nina…
Ogni tanto si ferma davanti a qualcuno e appoggia la zampa
sulla gamba. Come a volerlo bloccare e dirgli qualcosa.
“Sono qui!”
Sono qui… Sono qui…
Perché lei sa. Lei c’era. Lei ha visto tutto. Lei e lui erano
insieme e poi il botto. E poi la fuga, da sola nel terrore.
Ce l’ha fatta a tornare ed eccola qui ora. Qualcosa è
cambiato in lei. Probabilmente per sempre. Eccola qui, depositaria degli ultimi
atti di vita. Che la riempiono di colore. Che la rendono responsabile di una
continuità. Protagonista del tentativo di non fermare un cuore che continua a
battere imperterrito e a cui poco importa delle convenzioni. Vuole esistere a
prescindere, perbacco!
Usciamo. Salutiamo tutti. Nina ci osserva e sembra
sorridere. Lei, unico colore splendente d’oro in un mondo ancora opaco, un mondo ancora
così… Lei, che forse non è più sola.