sabato 12 maggio 2012

SENZA FRETTA...



Che giornata fantastica.
Fuori è c’è quel matto del sole. Accompagnato dal rumore delle macchine. Esatto. Dai loro clacson, dalle loro accelerate.
Dalla vita che “ha da fare”.

Genny ha la tapparella semi abbassata, ma non è buio. La luce è molto forte e si appropria di quasi tutto.

Ecco che passa un ferrovecchio, che forse ha il silenziatore che non funziona.
Si sente persino quando cambia.

Genny si fa una risatina.
"Andate, andate gente".
Lei è diversa ormai.
Non appartiene più a quello stress.
E quindi oggi è seduta sul divano, che sembra far nulla.
Stupidi!
Genny ha tanto da fare: pensa e legge e briga e disfa.
Ha persino compilato una lista di “Cose Da Fare”, perché sono tante.

Si è soltanto liberata delle spine.
Soltanto?

Lasciatela stare. Le botte le ha già prese.
Ne ha prese tante e senza volerlo.

Lasciatela in pace. Ha bisogno di silenzi.
Di quiete, senza che nessuno la tiri per la giacca.

Tutta la vita l'ha passata a rincorrere doveri.
"Corri corri bambina.
Alzati devi imparare a scrivere. A leggere".
Ah, la scuola...
E poi un salto nel matrimonio. Per diventare adulta.
"Devi giocare a fare la “grande, forza!”."

Uff. Ma come si fa?

Ma ci ha provato.
"Buongiorno, buonasera. Prego, si accomodi". Dove era finita la sua vita misteriosa? Semplice, solitaria e VERA!
"Ehi gioia, ehi darling a che ora ci vediamo?". Ma che finzione tutto quel berciare.
"Ma che bella borsa….". La borsa era bella. Ma a Genny in fondo cosa interessava?
E subito arrivarono le bellissime figlie.
Una gioia immensa e l'abbandono definitivo dei suoi occhioni da bambina.
Pediatra, pappette, educazione, giochi, doveri, il bene e il male, scuole, professoriiiii....
Puf... Puf...
Anche lui ci voleva. L’amante?
Ma che barba... Noooo. Mai!

Tutto un correre, correre. Per sfidare il tempo. Perché voleva fare tutto.

Poi la rottura. Finalmente tutto questo meccanismo, questa vita su di giri fece un bel capitombolo!
E arrivò la fine dell'inutile.
Fu faticoso, Genny.
Ti ho vista sanguinare. Ti ho vista piangere.
Ma anche forte. Decisa. Volevi vincere.
E ce l'hai fatta...
E ritorni bambina ora.
Vuoi iniziare tutto da capo, perché è come se improvvisamente ti avessero resettato la vita.

Non trovi più niente. Niente di valido a cui aggrapparti.
Che sia stata una vita inutile?
No... E' servita per farti arrivare a questo punto.
Perché ora puoi!

Maggio duemiladodici.
Tutto da costruire.

Senza fretta….

Basta disperdersi in quella follia. Piano. Genny si muove lenta. E decisa!!


E poi oggi c’è una luce in fondo alla galleria.
Un uomo inondato di luce, ti sorride.
O una donna? O una capra? O un Prato Fiorito?
Ti fa segno di avvicinarti.

E’ bellissimo. Ha il sorriso pieno di denti bianchissimi.
Ha una mano dolce.

Genny ha alzato la testa e lo guarda.
Si scalda violentemente. Sente una gioia inaudita. Una gioia inaspettata che la possiede.

Si siede e osserva. Felice del momento.

"Grazie di avermi donato questa emozione". Lei lo sa che non accade spesso. E che può lasciarsi andare.

Genny si incammina.

Senza fretta….