E' da un po' che ci penso. E da un po' che ne parlo.
E stasera ho capito. Facebook (come tutti i Social Network)
ci porta alla masturbazione dei rapporti.
Gli amici di FB (*) sono tutti amici virtuali. Non hanno un
corpo.
Però esistono veramente e possono essere anche tanti. Si
interagisce con loro. Si chiacchiera, ci si dà il buongiorno, la buonanotte.
Insomma si trascorrono momenti insieme.
Wikipedia (*): “La masturbazione è una pratica autoerotica consistente
nella sollecitazione volontaria degli organi
sessuali, o più raramente di altre parti del corpo, per
ottenere piacere”.
Se si sostituisce la parola “erotismo” ecco che:
“La masturbazione dei rapporti su FB è una
pratica autocompiacente consistente nella sollecitazione volontaria
degli organi cerebali, o più raramente di parti del corpo, per
ottenere piacere”.
Ma mi spiegherò.
Percorriamo insieme quel cammino che mi ha portata a
partorire questa affermazione.
In questi giorni sono stata malata e mi sono trovata in una
condizione di solitudine forzata. Chiusa in casa.
I primi deliri da febbre (durati un giorno e mezzo) mi hanno
costretta a inquiete sudate e a momenti di sonno profondo. Ma dopo questi...
Pronti via. Accesi PC, Iphone e Ipad e rinchiusa a casa forzatamente.
In tutte le stanze, in tutte le posizioni e a ogni ora del
giorno e della notte sono stata a contatto con il magico mondo dentro quello
schermetto illuminato.
Ebbene, la mia mente e il mio ticchettare sui tasti non hanno
avuto un attimo di tregua. E soprattutto non sono mai stata sola.
Da FB entrava in casa mia gente che diceva stupidate, che
schiamazzava, che faceva considerazioni sagge, che raccontava di filmati, che mostrava le proprie foto. E si
parlava di politica, di emozioni, di ricordi. Chi recitava poesie, chi cantava
canzoni. Insomma un via vai senza fine. E poi ogni tanto qualcuno si azzuffava.
Ma anche ogni tanto arrivava chi parlava del Bene della Pace.
Mi sembrava di essere in un bar. Quei bar di paese, dove più
o meno ci si conosce tutti e ci si frequenta soltanto lì.
Di fatti anche dal PC c'era anche chi ti offriva addirittura
il caffè. E pure la brioche...
Questa sera finalmente ho avuto il benestare del dottore. Mi
ha detto che potevo uscire. Bene. Mi vado a prendere una bella pizzetta e me la
mangio.
Adoro la pizza....
Esco. Cammino. Vedo gente reale. Saluto. Parlo con la
cassiera (vera) e ordino. Salve. Buonasera. Una Margherita, grazie. Bim, bum,
bam. Entra un gruppone disordinato di brutti ragazzotti inglesi già forse pieni
di birra. Ufff.... Riempiono l'entrata.
Finalmente li portano via, al loro tavolo. Corpi bercianti e
fastidiosi. Un sorriso di qui, una battutina di là e zac...
Via a casa con cartone fumante sotto il braccio e
sacchettino con Sprite.
Mentre cammino verso casa non posso evitare di paragonare
questi contatti a quelli virtuali dei giorni passati che ancora rimbombano
nella mia testa. Insomma, virtuali o no, non erano poi così diversi. Ma mi
spiego.
Con modalità diverse erano certamente pur sempre rapporti.
Rapporti con scambi di energie.
Infatti sarei potuta
restare ancora per tanto tempo in solitudine senza sentirmi sola. Lassù nella
mia casetta, con quel PC con dentro tutti i miei cari FB amici.
E questa considerazione è quasi trasgressiva, tanto è vera.
Perché qualcuno in futuro riuscirà a vivere anche senza uscire di
casa.
Pazzesco, ma possibile. E in questa curiosa condizione non mancheranno tutte le proprie soddisfazioni interpersonali.
A volte c'è chi arriva al punto di andare oltre il susseguirsi di parole nero su bianco sul profilo.
Ossia tenta di uscire dal PC: chiede il numero di
telefono.
Emozione: la voce diventa così la parte più fisica del rapporto.
Tutto si arresta qui.
Perchè gli appuntamenti "veri" escono dal tema trattato ora. Sono tutta un'altra solfa. Non saranno mai uguali a quanto finora descritto.
Perchè nel fatato mondo virtuale ci sono in gioco magie che sono
difficili da abbandonare. Ma soprattutto difficili da rivivere nel mondo reale.
La fantasia di una foto abbinata al fascino dei nostri
pensieri, la forza intellettuale che scaturisce da questi brevi
"post" (*) fanno sì che tutto sia plasmato come noi vogliamo che sia.
Si instaurano legami immaginari, ma reali.
Guidati dalla fantasia dei più profondi desideri.
L'amico sgradito viene cancellato con un click. Restano quelli che instaurano rapporti che soddisfano.
Che portano al piacere dei sensi. Perchè l'inventiva ha
via libera.
Anche l'amore arriva a esprimersi fin dove l'illusione vuole.
E che la fisicità inquinerebbe.
Facebook ti permette di fare l'amore con un nulla parlante.
Un nulla che prende le forme per te più stimolanti.
Facebook è la proiezione dei nostri desideri. Desideri che
sembrano materializzarsi nella parte più invulnerabile di noi: la fantasia.
Eh già. Facebook guida i nostri pensieri e il nostro corpo a
una vera e propria masturbazione.
Non solo sessuale.
*legenda:
FB: Facebook
PC: Personal Computer
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