Nel 2011 c’è ancora chi vuole giocare ai cow boys e agli indiani.
Ma senza indiani!
A vederli anzi sembrano più impegnati in una danza sulle punte, che in altro.
A vederli anzi sembrano più impegnati in una danza sulle punte, che in altro.
Perché di fatto questi “giochini” non sono solo raffinatissimi, ma si svolgono anche accompagnati dal luccichio di finimenti in argento, dove risaltano selle e briglie di pelle vera lavorata a mano e dove non mancano addirittura anche pietre preziose, sete e cotillon.
11, 12, 13 Novembre. I giorni del Vaquero Show. Santa Ynez, California. E’ lì dove ancora una volta e ancora oggi si sono raccolti gli ultimi veri depositari dei segreti della Monta alla Californiana. Per il loro appuntamento annuale.
Certo, in fondo non sono che uomini che vanno a cavallo. Ma qui l’equitazione si trasforma in qualcosa di diverso. Lo sport ormai c'entra proprio poco. Questo modo di cavalcare si porta dietro cultura e tradizioni antichissime. Così raffinate e articolate da trasformare quello che potrebbe essere un semplice modo di guidare il cavallo, in qualcosa che ha a che fare con l'arte. Quella importante, quella che non va dimenticata. Quella che ci aiuta a migliorare, perché è “La Storia”.
Alt. Procediamo con ordine.
Siamo in America. Lontano, lontano. Cosa importerà mai a noi italiani quel che si fa così distante?
C’è che è proprio laggiù nel lontano west, che accade quel miracolo.
E in questo caso ne è protagonista questa “cittaduncola” californiana, tutta impolverata, ordinatissima e raffinata. Per pochi eletti, visti i prezzi altissimi sia dei terreni che delle case.
Santa Ynez |
E' qui che si può ammirare la più alta esternazione di quello stile. Una vera mostra della raffinatezza e del lavoro di anni e anni. Perché si parla di arte?
Per vari motivi. Perché quella tecnica richiede tempo, passione, conoscenza e talento.
Perché il cavallo “finito”, come dicono loro, non si muove grossolanamente. Danza. Perché per ottenere quel risultato occorrono almeno 2/3 anni di lavoro duro.
Una meraviglia vederli, osservarli. Sembrano nati sul cavallo. E oltre al comportamento dell’animale, risaltano prepotentemente anche la raffinatezza dei finimenti e l’abbigliamento del vaquero. Perché “Se il cavaliere è di aspetto fiero e curato, di conseguenza anche l’animale lo sarà”. E qui affiora prepotentemente il tocco dei "Dons". Questi signorotti spagnoli nobili che facevano da padroni in California nel 1800. Sono proprio loro quelli che hanno studiato nei minimi particolari la Monta Western, raffinandola a tal punto da renderla totalmente diversa. Infatti c’è una bella differenza fra la Monta Western e quella Californiana.
Una delle particolarità rilevanti delle varie fasi di addestramento è quella dove l'animale in bocca non ha niente. Nessun tipo di morso. Veramente.
Viene comandato da una corda di crine tutta intrecciata chiamata Mecate. Questa funge da redine ed è annodata a un finimento di pelle intrecciata chiamato Bosal. Infilato sul naso. Soltanto a cavallo “finito” come dicono loro, si userà Lo Spade Bit. Un morso particolarissimo. Tutto in argento (naturalmente), che sembra essere “cattivo”. Sembra che faccia male. E che invece è tutto l’opposto.
Spade Bit |
E quell’oggetto è una vera opera d’arte. Anche se è nella bocca del cavallo, una grandissima parte rimane all’esterno e quindi è molto visibile. Ed è molto coreografica. Scintilla nel suo argento, sempre lucidato e preziosissimo ed è obbligatoriamente fabbricato e inciso a mano. Vanta prezzi esorbitanti a seconda dell’artigiano che lo ha creato. Vari pezzi sono persino esibiti nei musei.
“Guardate! Sono tranquilla, serena. Mi diverto.
Io spingo il cavallo con un dito e lui si sposta incrociando le zampe anteriori. Lo so che non è stato semplice arrivare a questo risultato, ma addestrare un cavallo alla Monta alla Californiana, non deve creare ansia. E invece io lo so che per tanti è così."
Mino Spadacini - Sheila Varian |
Sheila Varian ha il cappello, i chaps sopra i jeans e gli stivali. Ops. No, no. Per carità i Western Boots. La parola stivali non è ammessa. E poi c’è la sciarpa di seta chiusa da una concha, una spilla fatta a bottone. Come un ferma-cravatta. Ma la sciarpa è color rosa, perché vuole richiamare il colore dei nastrini a pois che le stringono i capelli in due codini un po’ vezzosi.
No, non è una bambina. Assolutamente no. Anzi, proprio l’opposto. Il suo look fa trasparire il suo spirito. Il suo modo simpatico e leggero di porsi. Lei è una delle più famose addestratrici. Una di “quel mondo”.
E’ che non c’è niente da fare. Per imparare davvero questa tecnica la si deve vivere sul campo come hanno fatto loro. Non la si può imparare dai libri che oltre a tutto son molto pochi e in inglese. In italiano non ne esiste neanche uno.
Tanti europei li hanno imitati, studiati e seguiti. Ma sino ad oggi non ne son venute fuori che brutte copie. Con tutto il rispetto per carità, ma sono persone che non potranno mai uguagliare il vero, unico insostituibile “Spade Bit Man” (l’Uomo del Morso a Paletta).
Persone che infatti neanche erano al corrente di questa manifestazione e men che meno avrebbero mai partecipato.
Soltanto chi ha vissuto anni con loro ed è stato “sul campo” può rappresentarli. In Italia si può tranquillamente dire e senza far torto a nessuno che ce n’è uno solo. Che è l’unico vero rappresentante. Si chiama Mino Spadacini. La sua esperienza è ineguagliabile. Milanese, anno 1944.
Appassionatissimo di Monta alla Californiana da quando aveva 19 anni e che vanta di un lungo periodo vissuto negli anni d’oro (complice l’età anagrafica) con loro, i veri Buckaroos. Proprio questa esperienza gli ha permesso di vivere sulla sua pelle le giornate dei cow boys e di farle penetrare in sè. Assumendone realmente le sembianze. Una vita tutta monta e bestiame, lazi e sveglie alle ore 5 del mattino.
Appassionatissimo di Monta alla Californiana da quando aveva 19 anni e che vanta di un lungo periodo vissuto negli anni d’oro (complice l’età anagrafica) con loro, i veri Buckaroos. Proprio questa esperienza gli ha permesso di vivere sulla sua pelle le giornate dei cow boys e di farle penetrare in sè. Assumendone realmente le sembianze. Una vita tutta monta e bestiame, lazi e sveglie alle ore 5 del mattino.
“Signori e signore, in tanti mi chiedono se il cavallo sia in grado di amarmi. Di provare affetto. Certo. Ma a suo modo. Mai dimenticarsi i ruoli. Lui è un animale e noi no”. Continua Sheila Varian appaludita dal suo pubblico.
Donano la loro esperienza, ma anche altro. Come oggetti del “mestiere”, che generalmente non sono accessibili al pubblico.
Musica country e tanto cibo.
Ma c’è anche Steve Dorrance, il figlio di Tom. Il vaquero che ha inventato “I Sussuratori di Cavalli”.
E a sorpresa un finale fuori programma.
Visita (per tutti) alla casa museo di Jim & Linda Grimm.
Dei pazzi? Forse sì: centinaia e centinaia di morsi e selle e ricordi e cappelli e libri tutti nel loro soggiorno. Un soggiorno immenso.
Felici di dividere con gli amici il loro tesoro. Ma così tanto da offrire anche a tutti una favolosa e ricca grigliata.
Davvero un altro mondo.
Anna Scolari
Per approfondimenti sulla tecnica della Monta alla Californiana, visitare l sito www.thecalifornios.com.
2 commenti:
bello e interessante
Davvero? Mi fa piacere!! Vuol dire che allora sono riuscita a trasmettere le mie emozioni. Esperienza bella e interessante! :-)
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